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#68

PRIMAMENTREDOPO
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La mostra non ha alcuna pretesa di sostituirsi agli storici, molti dei quali sono ex barricaderi protagonisti di quel periodo, né di proporre chissà quali approfondimenti analitici.

#’68

presenta una carrellata di eventi che, a 50 anni di distanza, suscitano ancora timore nei reazionari; emozione nostalgica nei reduci e spesso stimolano inconsapevolmente la copiatura di idee e stili nelle generazioni più giovani.

É stato, di sicuro, un periodo di grande agitazione.

Alla generazione, che tra il 1964 e il 1969 provò a portare l’immaginazione al potere, si devono i passi evolutivi per il raggiungimento dei minimi diritti civili attuali, dell’esiguo conseguimento della parità tra i generi e di alcune libertà individuali.
Obiettivi che sono costati anni di lotta e che vengono spesso dati per scontati.

Vero anche che il
sessantottismo è diventato una giustificazione retorica in cui si rifugiano tanti ex ribelli, quando devono pontificare su di un mondo che non funziona.
Un pianeta di “biechi blu” alla cui edificazione, paradossalmente, hanno contribuito tanti di loro divenuti negli anni “imbolsiti baroni”.
Un sistema, dove il conservatorismo ha stravinto e frantumato ogni minima parvenza di eguaglianza.


Il ‘68, nel suo prima mentre dopo,

ha prodotto una miriade di idee culturali e modelli esistenziali alternativi al grigiore propugnato dal motto conservativo “Dio Patria Famiglia”.

Proposte che emergono in film, canzoni, immaginari e negli slogan urlati con rabbia, determinazione o ironia.

La mostra narra, senza nostalgia, di
suoni, visioni e frastuoni che sono ancora fonti d’ispirazione o di dibattito.
 
#’68

è strutturata come un magzebao (incrocio tra magazine libertario e tatzebao iconoclasta) che documenta spizzichi di un tempo andato, rimasto ancora vivo dentro al cuore collettivo.
Un cuore meno innocente e meno pulsante.

L’esposizione, ideata dal grafico e illustratore AlePop e realizzata grazie alla collaborazione di Dedalofurioso e AgitKom, è stata allestita presso il Giardino Busnelli di Dueville (Vicenza_) nell'agosto 2018.

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#W08-69

50 ANNI FA: WOODSTOCK

UNA MOSTRA MAGZEBAO DA VEDERE E ASCOLTARE
CATALOGO VISIBILE SU CALAM
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Sono passati 50 anni e quei “tre giorni di pace e musica” dell’agosto 1969 si sono trasformati in una sorta di festival ininterrotto.
La musica “hippye” continua a circolare, a farsi ascoltare, a farsi amare da generazioni sempre nuove.

#W08-69
racconta un po’ di avvenimenti successi attorno a quel mitico evento. Di pannello in pannello si potranno conoscere piccoli e oscuri episodi, retroscene, gossip.


Il festival in realtà non si fece a Woodstock, per il permesso negato agli organizzatori dall’amministrazione e dai cittadini, ma a Bethel una località che sorgeva a pochi chilometri.
La realizzazione della kermesse la si deve a Max Yasgur.
Un imprenditore agricolo che, in barba alle ostilità dei benpensanti locali, affittò le sue proprietà alla Woodstock Ventures per poter allestire il palco e le altre strutture necessarie.

L’esposizione presenta le scalette musicali di solisti e gruppi che si sono esibiti, corredate da brevi biografie e, per chi volesse connettersi a youtube grazie a dei QR code, da play list specifiche ascoltabili in tempo reale.

Spazio anche al post Woodstock con gli epiloghi, non sempre felici, di molti dei suoi partecipanti.

​Altre sezioni narrano dei poster preparati per l’evento da due grafici diversi; di un amore tra due giovani sbocciato, fotografato e diventato la copertina del 33 giri ufficiale del festival; di un libro illustrato che spiega ai bambini cosa è stato Woodstock; dei fumetti dei Freak Brothers che, attraverso vicende grottesche, hanno raccontato meglio di chiunque altro pregi e difetti della “hippye generation”.

​Vi sarà una sintetica descrizione delle realtà culturali underground italiane che, utilizzando stampa e fumetti, tra il 1969 e il 1976, in un‘Italia conformista, divulgarono ideali e stili di vita emersi a Woodstock .
Spicchi di cultura alternativa arrivarono anche allo Zecchino d’Oro 1969, nell’edizione trasmessa in Eurovisione, con la vittoria di
“Tippy, coniglietto hippy”.

Una parte specifica della mostra è dedicata anche a questo strano cortocircuito psichedelico.

​#W08-69 affronta, inoltre, la fine della speranza della generazione hippye, descrivendo l’infausto festival di Altamont del dicembre ‘69.
Evento, organizzato dai Rolling Stones alla fine del loro tour americano, dove la violenza criminale degli Hell’s Angels ebbe il sopravvento su pace e amore.

L’esposizione, ideata dal grafico e illustratore AlePop e realizzata grazie alla collaborazione di Dedalofurioso e AgitKom, è stata allestita presso il Giardino Busnelli di Dueville (Vicenza_) nell'agosto 2019.

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#80->89

MAINSTREAM & UNDERGROUND

DALLE NUOVE ONDE AL CROLLO DEL MURO
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La mostra si distribuisce su due livelli paralleli: il primo dedicato agli eventi mainstream, il secondo all’immaginario underground.
Due modalità diverse che contemporaneamente hanno caratterizzato il periodo che va dal
1980 al 1989.
Dalla fine e dal silenziamento dei movimenti sociali, espressi nei fragorosi anni ‘70, sino all’abbattimento del Muro di Berlino: evento che sancirà la riapertura dei conflitti, dei dissensi, delle contestazioni collettive, delle guerre.
L'esposizione non ha la pretesa di documentare tutto quello che è accaduto in quegli anni, né vuole rappresentarlo.
Ha un taglio molto visivo e con poco testo, perché il decennio ‘80-’89 è stato il primo in cui l’immagine ha prevalso sul contenuto: i prodromi dell’attuale linguaggio sintetico, dettato da post e twitt, si sono originati in quel periodo.
In alcuni pannelli troverete dei QR CODE che vi linkeranno a dei materiali audiovisivi caricati online.
Buona visione.

Ideazione di AlePop e realizzata grazie alla collaborazione di Dedalofurioso e AgitKom. Allestimento presso il Giardino Busnelli di Dueville (Vicenza_) nel settembre 2020.

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ZAZÀ FESTLAB

BUSNELLI GIARDINO MAGICO
2VILLE 3/4/5SET 2021

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Dopo quattro anni di collaborazione con il Giardino Magico, realizzando insieme quattro mostre che hanno spaziato dall’illustrazione al ‘68 underground, da un Woodstock dietro le quinte ad una retrospettiva sugli anni ’80, AgitKom (che partecipa alla costruzione del progetto editoriale Zazà) propone un piccolo festival laboratorio dedicato all’arte visiva pop.
 

Zazà Lab Fest comprenderà:
laboratori creativi per bimbi e genitori, una mostra che verrà allestita dal 10 agosto sino alla chiusura del BGM 2021.
Uno shop con produzioni artistiche/editoriali, proiezioni di film e video dedicati alle visioni pop, una festa fluida con coinvolgimento artistico dei partecipanti, degli incontri con disegnatori.

Zazà Fest Lab sarà: un festival laboratorio in cui il pubblico potrà diventare protagonista attivo.

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VISIONARIE 2012

SEI VISIONARIE IN MOSTRA AL MUSEO CIVICO DI BASSANO – 9/06-15/07
2012 pittura pop, illustrazione, TRIDIMENSIONI,re-design


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La mostra è curata ed organizzata da AgitKOM, in collaborazione con Assessorato alla cultura e alle attività museali, Museo Civico Biblioteca Archivio e Operaestate Festival Veneto.
Inoltre, hanno collaborato La Repubblica XL e Radio Base in qualità di media partners.


AgitKOM, struttura informale ideata nel 1999 dal grafico ed illustratore bassanese AlePOP, sin dai suoi esordi coordina diverse individualità in progetti creativi itineranti ed autoprodotti. Iniziative che divulgano fumetto atipico, illustrazione, pittura pop ed arti plastiche.


Visionarie accosta le opere, di sei autrici, in un’esposizione molto eterogenea per stili e tecniche.

Gli immaginari di ciascuna si confrontano, dando vita ad una miscellanea creativa densa di forme, colori, segni, contenuti e differenti linguaggi visivi.


Licia Viero, decoratrice bassanese, riporta su tela ed altri materiali degli stravaganti “pictomondi”: habitat surrealisti in cui zompettano “mostroidi” antropomorfi, corredati da racconti sotterranei sul vivere quotidiano. Nella sue composizioni emergono richiami all’iconografia africana e alla pittura pop contemporanea.


Shanti Ranchetti, illustratrice trevigiana, rappresenta con acrilici e disegni i pregi e i difetti del mondo femminile. Realizza ritratti di quasi sante e quasi profane, con arguta e crudele ironia.

I suoi quadri evocano mondi introspettivi e lirici viaggi psichedelici.


Simona Costanzo, illustratrice parmense, disegna istintivamente con la penna biro quelli che lei chiama “Esserini” e poi li fa diventare creature tridimensionali con aghi, stoffe e bottoni. Ad ognuno di essi abbina una storia: narrazioni che nascono di getto, come quelle che molte mamme inventano per i loro figli. Gli Esserini sollecitano fantasia.


Silvia Bragagnolo, re-designer di Castelfranco Veneto, ama spulciare nei bidoni della spazzatura per selezionare rifiuti e rigenerarli: dando loro una seconda vita ed un’altra utilità. Nel suo agire, unisce creatività, funzionalità e tanta coscienza ecologica.


Milena Zanotelli, illustratrice trentina che vive a Vicenza, si esprime attraverso l’illustrazione digitale. Nelle sue opere assembla, in ipercolorati zoo bidimensionali, umani caricaturizzati ed animali grotteschi. Crea vividi tableaux pieni di riferimenti ai cartoons e alla stilizzazione iconografica pubblicitaria.


Debora Malis, artista romana, modella con la terracotta delicate figure che sembrano sospese in bolle temporali oniriche. Con soffusa ed elegante ironia evidenzia il profondo senso di horror vacui che, tra abbaglianti consigli per l’iperconsumo e cinismo autodifensivo, pervade ciascuno di noi.


Tutte e sei le “visionarie” espongono da anni in mostre personali e collettive, allestite nel territorio italiano.


AgitKOM ha deciso di realizzare un’inaugurazione anomala con un rinfresco al sacco, che ogni partecipante dovrà portarsi da casa.


Inoltre grandi e piccini potranno partecipare a due laboratori creativi gratuiti che si terranno nel Chiostro del Museo Civico, a pochi metri dalla sala in cui verrà allestita “Visionarie”.


I due workshop (fumetto e riciclo creativo), coordinati da AgitKOM, Silvia Bragagnolo e dall’associazione Pungilaluna, si terranno dalle 15.00 alle 18.30 di sabato 9 giugno 2012.
Gli interessati dovranno portarsi i materiali necessari: un astuccio con matite, pennarelli e gomma per il fumetto e in aggiunta delle forbici arrotondate per il riciclo creativo.
Tutti i visitatori potranno lasciare un disegno, uno sghiribizzo, un pensiero in un apposito album.

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