
TUTTO QUELLO CHE NON CI STAVA NELLA RIVISTA
Carlo Magnus

Licia Viero, abile decoratrice, viene rapita anni or sono dal mondo dell'artigianato tradizionale del nord Italia in cerca di nuove risorse a cui succhiare le energie per mantenersi pimpante attraverso i secoli.
Con abile astuzia, decide di mantenere il meglio per sé (e per noi) creando un pittoresco universo melancallegro sotto il nome di PictoLicia.
Il pennello le sfugge però di mano e diventa difficile tentare di fermarlo, invadendo oggetti, tavole e metri di muro.
Noi ce la siamo trovata per magia in apertura e in chiusura permettendoci di cominciare e terminare nel migliore dei modi.
Philip Davvero

Ale Pop (il cui vero nome rimane sconosciuto) è il cofondatore di questa rivista. nonché responsabile della veste grafica che incornicia il lavoro che spero abbiate tra le mani.
Attivo dagli anni 80 (sotto lo pseudonimo di Alestaffo Nandra) il suo lavoro si è particolarmente distinto rispetto a quello dei colleghi sebbene fosse quello un periodo di grande sperimentazione da parte di molti.
Iper produttivo, si trovò senza volerlo a gettare le basi per il lassismo che pervade un certo tipo di fumetto nel nostro paese al grido di “idee zero e contenuti meeno”. Un mostro che si è poi gli si è rivoltato contro.
Come punizione per la sua sfrontata audacia, Zeus decise che il nostro autore, avrebbe dovuto spingere un masso sferico contenente il mondo del fumetto alternativo italiano dalla base alla cima di un monte, ma ogni volta raggiunta la cima, il masso sarebbe rotolato nuovamente alla base del monte per l'eternità.
Se vi sentite coinvolti in questo ciclo non abbiate paura, salite in giostra.
Potrebbe essere , a tratti, molto divertente.
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Albert Casus

Come ZEROCALCARE e molti altri ragazzi della mia età sono stato vittima dell'ondata di pan krock proveniente dalle più nebbiose provincie del nostro bel paese che, con canzoni pop veloci e distorte, trasformavano la rabbia dell'hardcore italiano degli anni 80 in una danza gioiosa e pazzerella per farmi dimenticare il fatto che andavo male a scuola.
Un po' come se un bullo arrivato dalla campagna veneta prendesse le teste di Max Pezzali e GG Allin e le sbattesse tra di loro.
Brindo con vino e aranciata al successo negli anni di questo autore e al suo ultimo lavoro
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Gianni Campo Minà

sempre dalla provincia veneta, metà Anni '90
Mentre AlePop dava vita a paperotti che facevano l'amore con se stessi disegnando A cerchiate con lo sperma e Stefano Zattera aggiungeva agli esseri umani occhi e corna dove non avrebbero dovuto esserci, “Danilo Dast Strulato”, come ama farsi chiamare dagli amici di Facebook, andava dritto al lato più oscuro.
Non so se il doctor Dast ami l'inferno ma di sicuro ama rappresentarlo.
Lo fotografa da una trentina d'anni con un flash potente e con dei filtri colorati per poi ridisegnarlo creando dei simpatici ex voto all'incontrario.
Il suo immaginario non è comunque gratuito: Lo Strulato non trascura elementi di dolcezza e malinconia presenti sopratutto nelle sue ultime produzioni.
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Gigi Aglio

ANDRO MALIS
Le sue tavole ricche di elementi culturali, storici, politici e fantascientifici
sembrano fogli di appunti presi in classe di liceo mentre il professore invece di spiegare parla della vita.
l'Andro , stravaccato sul tavolino di formica con la mente divisa in due, da un lato segue l'argomento trattato, dall'altro fa emergere qualche strambo personaggio dai lati più oscuri del suo cervello.
In questi tempi dove la tecnologia ci schiavizza e ci rende liberi come il lavoro ai tempi del nazismo, fa sempre piacere vedere qualcuno che si diverte tanto a tracciare linee e trattini con un bel pennarello.
Pensare che questo strumento è stato tanto bistrattato in passato dai cultori del pennino , cosa penserebbero oggi?
Michail Bakuko

Dietro questo pseudonimo si cela una delle più grandi promesse non solo del fumetto, ma di tutta l'arte italiana dai tempi graffiti in val Camonica ad oggi.
Co-autore di questa stessa rivista, ama darsi importanza scrivendo egli stesso la propria biografia attraverso lusinghiere parole volte a tirargli su il morale quando attraversa momenti difficili.
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Pireulca Gavaln

C'è chi adora dio, chi il diavolo, chi Geppo.
Davis adora un po' di tutto, si nutre di arte e cultura
Filippo Barcadamore

Un nome onomatopeico che sembra un semplice diminutivo di Pasquale ben si addice alla sua attitudine nel disegno narrato.
Conosce le regole del gioco, ma non per forza le accetta.
Ruba dal classico e lo deforma, pesca dal tipico segno underground e lo cesella.
Lo vediamo balzare dal sud al nord, da una nota rivista ad un'oscura fanzine, lo vogliamo serio, ci appare faceto, lo vogliamo faceto ed egli scompare.
Tutto questo al suono di...
Autore adatto a questi tempi in cui certe barriere sono saltate, ma ne rimangono i pezzi per strada a rendere tortuoso il nostro cammino.
Squaz non teme il freddo.
Vittorio Sbarbi
Elio Germanico